sabato 28 febbraio 2009

L’esigenza di combattere la tratta delle donne (a scopo di sfruttamento sessuale ma non solo), è uno dei temi su cui da tempo più antico si è misurato il diritto internazionale, con convenzioni già all’inizio del secolo, e poi nel 1949. E' oggi riconosciuto che la tratta rappresenta un grave problema relativo ai diritti umani: una violazione specifica e globale dei diritti umani delle donne. A Pechino come in altre sedi internazionali, il legame fra tratta, prostituzione forzata, violenza e violazione dei diritti delle donne è stato affermato con chiarezza.

Il Comitato diritti umani ha affrontato il tema della tratta delle donne in relazione all’applicazione dell’art.8 del Patto sui diritti civili e politici, che vieta la riduzione in schiavitù e la tratta degli/delle schiave. Secondo il Comitato, "gli stati devono anche fornire informazioni sulle misure adottate per proteggere dalla schiavitù le donne, i bambini e le bambine, compresi/e donne, bambine e bambini stranieri, anche quando tale schiavitù è mascherata sotto forma di lavoro domestico o altro tipo di servizio alla persona. Gli stati parte nel cui territorio vengono reclutate o portate via tali donne, bambine e bambini, e gli stati parte dei territori di destinazione, devono fornire informazioni sulle misure, sia nazionali che internazionali, adottate per prevenire la violazione dei diritti delle donne e dell'infanzia."

In realtà tali misure internazionali sono numerose, sia in termini giuridici, con l’adozione nel 2000 del Protocollo di Palermo sulla tratta di esseri umani, sia sul piano degli impegni politici e delle azioni concrete, sia da parte dei governi che soprattutto delle organizzazioni delle donne e dei movimenti, per contrastare attivamente il fenomeno della tratta e offrire alle donne che lo subiscono una via per sfuggire alla schiavitù e riprendere in mano la propria vita.

Nel 2000, la Relatrice speciale sulla violenza contro le donne ha dedicato tutto il suo rapporto annuale al tema della tratta delle donne. Il Rapporto contiene un ripensamento di tutte le politiche internazionali in materia, dalla critica alla Convenzione del 1949 sulla soppressione del traffico di esseri umani alla denuncia del rischio che le politiche restrittive su immigrazione e asilo possano avere un effetto negativo sulla lotta alla tratta.

L'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani, nel suo documento del maggio 2000, "Consolidare le conquiste, e andare avanti: i diritti umani delle donne a cinque anni da Pechino", chiede che le misure anti-tratta affrontino l'intero ciclo del traffico, e garantiscano "efficacia nel garantire rispetto della legge, prevenzione, tutela e sostegno alle persone trafficate, cooperazione e coordinamento fra iniziative a livello nazionale, regionale e internazionale", dando " la massima priorità alla tutela dei diritti umani e alla dignità delle persone trafficate".

Nessun commento:

Posta un commento