venerdì 20 febbraio 2009

La violenza sulle donne esiste da quando esiste il mondo: già quasi tutti i popoli antichi si basavano sulla famiglia di tipo patriarcale, dove la donna è del tutto soggetta all’uomo, inoltre, nel Medioevo alcuni intellettuali si chiedevano se le donne avessero un’anima, come gli uomini, o se ne fossero prive, come le bestie. Nonostante le discriminazioni, le donne hanno saputo unirsi e combattere per i loro diritti, come dimostrano i movimenti femministi che hanno portato all’ottenimento del diritto di voto e non solo ma anche alla parità, però, non è mai stata raggiunta totalmente. Anzi, la violenza che è esplosa nei confronti del gentil sesso che rappresenta la Donna è anche una conseguenza dell’emancipazione femminile: gli uomini si sentono schiacciati dalla potenza e dalla forza verbale delle donne e così ricorrono vigliaccamente alla violenza fisica, come unico mezzo per eliminare l’avversaria scomoda.
Il problema della violenza sulle donne è tale che esistono associazioni in tutto il mondo, come Amnesty International, che aiutano e cercano di salvare le donne. certi tipi di violenza, però, sono radicati nella popolazione locale e giustificati dalle tradizioni (un esempio potrebbero essere le mutilazioni genitali , inoltre in un paese come l’India,oppure certe de l’Africa, le giovani spose che non corrispondono la dote al marito vengono rovinate con l’acido oppure si ritiene giusto uccidere un’adultera. In Italia può sembrare assurdo, ma anche cui fino a trenta anni fa la donna era considerata un “opzionale” del capo famiglia e fino al 1981 era giustificato per legge il delitto d’onore (che prevede per esempio l’uccisione della donna in caso di tradimento). Per finire è doveroso ricordare che fino a dieci anni fa il reato di violenza sessuale era ritenuto contro la morale e non contro la persona offesa: questo significa che non si prestava minimamente attenzione alla situazione fisica e psicologica della donna, ma si celava il tutto per vergogna e pudore.
Grazie agli sforzi delle donne sono nati dei centri contro la violenza per le vittime di stupro o violenza domestica: nonostante questo però le leggi non garantiscono la sicurezza necessaria e l’allontanamento del partner violento. Si calcola infatti che ogni anno siano circa 2 milioni e mezzo le donne che nel mondo perdono la vita a causa delle violenze subite e che una donna su tre ha subito o subisce violenza: anche se i dati sono allarmanti poco ancora è stato fatto, per non parlare della disparità delle donne vittime di violenza o la giustificazione di atti disonesti come gli stupri, dove la vittima diventa spesso la provocatrice e lo stupratore vittima delle circostanze. Il problema viene poi ampliato dall’indifferenza delle persone e dalla mancanza di solidarietà per le vittime. È incredibile rendersi conto di come nel 2008 certi pregiudizi esistano ancora e sembra stupido dover ricordare che prima di nascere uomini o donne siamo persone con eguali diritti e doveri. Non possiamo chiamare civile un Paese che non tiene conto dei bisogni delle donne e che vigliaccamente le discrimina.
Questo potrebbe essere le stato di salute de nostro paese per quanto riguarda un tema cosi complesso come quello della violenza sulle Donne.
Questo ovviamente ci porta a riflettere e a fare un esame di coscienza.
Possiamo partire proprio da qui .

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